My house

Mestre – VE (Italia), 2011

Forse, il progetto più complicato di un interno in vita mia. La casa di moglie e mia. Si è trattato di lavorare su di un parallelepipedo di 15 metri
di lunghezza per 5 metri di lunghezza e 6 di altezza, senza finestre verticali. La luce bisognava ricavarla dal tetto, tra l’altro con il compito di
far convivere i lucernari e i pannelli solari. Aggiungendo tutte le esigenze che una casa contemporanea deve avere, nel mio caso dovendo
far convivere lo spazio domestico e il mio studio, i gatti e orari diversi di fruizione, miei e di Gabriella. Alla fine il compromesso è stato
raggiunto, la tipologia a “loft” è stata miscelata, apportando degli ambienti privati che si mettono in relazione con gli altri ambienti, tramite tagli
diagonali sul massetto del soppalco, porte scorrevoli nella zona soggiorno/camino e una ampia vetrata a tutta parete in camera da letto, che si
affaccia dall’alto sulla parte posteriore del soggiorno, lasciando intravedere un bellissimo tappeto marocchino di un colore arancione.
Anima tecnicista e cuore etnico.

Mestre – VE (Italy), 2011

My House It is perhaps the most complicated interior design of my life. This is the house of my wife and me. It required working on a 15m long,
5m tall and 5m wide parallelepiped without any vertical window. It needed to obtain the light from the roof with the task to reconcile skylights and
solar panels. On top of the entire requirement that a modern house should have, I needed to combine the domestic spaces, my studio, our cats
and ours hours of use. A compromise was reached with the “loft” typology that allowed to connect private and public spaces through diagonal cats
on the slob, sliding doors in the living room/fireplace and vast glass doors in the bedroom facing the back of the kitchen revealing a stunning
orange Moroccan carpet. Technical soul with an ethnic heart.

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